Aperture da oggi lunedì 26 aprile, sono così arrivate le nuove disposizioni del governo con il Decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”, queste dureranno fino al 31 luglio, ma per la montagna un’altra amara sorpresa.
Ristoranti aperti solo all’aperto e coprifuoco alle 22.00 , con questa linea dettata ormai da un anno, prima dal governo Conte ed ora quello Draghi, la montagna ancora una volta viene fortemente penalizzata. Dopo essere stata martoriata per mesi e con la chiusura all’ultimo minuto degli impianti da sci, riceve l’ennesimo colpo basso.
«Imporre ai ristoranti la cena e il pranzo solo all’esterno significa escludere a priori le zone montane, dove le condizioni climatiche, anche in piena estate, non consentono di stare all’aperto se non per pochissime sere, forse a pranzo se le condizioni meteo sono favorevoli».
Ad Antrona 1000 metri, Cheggio 1500 metri, Andolla 2000 metri ed altre attività di ristorazione/bar in valle che finalmente speravano nell’estate per riprendersi da un inverno di fatto inesistente, devono ancora subire. Inoltre con il coprifuoco alle 22, i ristoratori non possono nemmeno organizzare le cene su due turni serali alle 19 e alle 21 , in questo modo si viene privati non solo della libertà di muoversi ma anche quella di fare qualche guadagno dopo un anno da dimenticare.
Non possono condannare così la montagna , siamo di fronte a un problema economico e sociale enorme, perchè stiamo togliendo la possibilità di futuro e posti di lavoro in un settore – quello del turismo – che costituisce il 34% del PIL italiano. Ci auguriamo che il Governo, magari alla luce di un nuovo miglioramento dei contagi, decida di rivedere e di fare qualche correzione. Le nostre attività ovviamente sono pronte a lavorare seguendo tutti i protocolli di sicurezza dettati dal Governo, ma dobbiamo ripartire con regole diverse altrimenti i danni saranno ingenti.