I nomignoli o soprannomi dei paesi di Valle Introna sono pur di aiuto alla determinazione del carattere e della vita della popolazione.
Villadossola
Magùì – Magugn = gozzuti, il nomignolo è dovuto incontestabilmente all’ubicazione del piano di Villa i passato assai paludoso e feroce di malattie scrofolose e rachitiche accompagnate da frequenti casi di fatuità, come ancor si può rilevare dai registri di morte della parrocchia di Villadossola dal 1631 in avanti. Nella festa di San Bartolomeo parecchi affetti da tali malattie si presentavano a ricevere una speciale benedizione lustrale all’altare del Santo.
Montescheno
Ghètt = gatti – opino che il soprannome, più che alla posizione aprica e montuosa, che conferisce agli abitanti di Montescheno agilità di nervi e saldezza di muscoli, si debba alle secolari e talora futili baruffe di campanile coi finitimi abitanti di Seppiana (cani), giusta il motto : i vàn d’accordi cumè kàn e gatt.
Seppiana
Kàn – Kèn – Il significato araldico è dovuto ad una certa asprezza di favella della popolazione né suoi rapporti con le popolazioni viscine né suoi rapporti con le popolazioni vicine. Potrebbe anche darsi che il termine “cani” sia null’altro che un contrapposto ai “gatti” di Montescheno nei diuturni litigi tra loro esistenti, quando cioè Seppiana era ancora parte del Comune di Montescheno, e questo della parrocchia di Seppiana
Viganella
Vigùi – La popolazione di Viganella, vivace e disinvolta, venne paragonata al “Bombilo”, dialetto vigùn, plurale vigùi, il dittero a colori viavaci, graziosamente coperto di peli, che d’estate si libra intorno ai fioriu per suggerne il nettare. Il nomignolo ha un senso di malizia in quanto che il Bombilo appartiene alla famiglia delle mosche ed è innocuo.
Schieranco
S.Pietro di Scheiranco per la sua posizione e bacio è priva di sole per circa due mesi all’anno, e quindi la produzione delle castagne è scarsa e poco redditizia, per cui gli abitanti furono corbellati col nomignolo di Cafi – Chèfi, voce dialettale desunta da “cafiòtt” che suona “castagne fallite”, ossia prive di polpa e costruite dalla sola buccia curiosa.
Antronapiana
Sòss, col significato generico di “svizzeri”, o forestieri, perché a torto ritenuti provenienti dalla confinante valle di Sass, Canton Vallese, chiamata appunto nelle vecchie carte “val sossa”