Mappa Locasca

Luoghi di interesse
Locasca 743 m.s.l.m.

Questa mappa mostra i punti di interesse del luogo per guidarti nel raggiungerli

CRONOLOGIA RELATIVA ALLA MINIERA
 
 PRABERNARDO – LOCASCA
 
1870 – Vi lavorava la “The Anglo Italian mining Co.Ltd.”
 
1879 Subentra la società di fatto costituita dai signori: notaio Vitale Amodini, Carlo Antonio Mazzocchi, Genzana e Giuseppe Mazzocchi. La superficie sfruttata è di 270 ettari
 
1899 Il 9 settembre, con decreto firmato a Torino la miniera viene ceduta alla società svizzera “Des Mines d’or d’Antrona”. La superficie passa da 270 a 400 ettari
 
1902 Il 3 Aprile l’atto del notaio Costa di torino trasferisce la concessione alla società “The introna gold minino Co.Ltd”
 
1910 Subentra di fatto la società in nome collettivo “J.Hounze O. Gottignies & C.”.
 
1912 Viene pubblicato il decreto ministeriale
 
1926 Il primo dicembre nasce, per cessione della concessione, la società anonima miniere d’Antrona (si inserisce la ditta Ceretti che già opera a Pestarena)
 
1936 La miniera passa alla società anonima stabilimento Rumianca di Pieve Vergante.
 

ACCESSO, GIACIMENTO, LAVORI E MINERALI

(Rapporto effettuato dall’Ing. Bruck nel 1940)
 
Nei pressi del paese si trovano due gallerie che si interrano per circa 500 m nella montagna. Avanzano per 350 m nelle rocce sino a raggiungere e a tagliare i filoni “Cava del bosco” e “Toni”, seguiti poi per circa 100 m in direzione NO e SE, senza trovare alcuna importante mineralizzazione. La galleria taglione si apre a quota 880 m e la galleria toni a 950 m. Altre gallerie divenute inaccessibili, erano state aperte a : la Chietta 960 m, Prete 905 m, Frisa 2 1018 m, Frisa 1 1060 m. Nella galleria Taglione, superato il filone Toni, si incontra, a pochi metri dall’avanzamento, una grossa vena d’acqua mineralizzata.
 
3-4 CRONOLOGIA RELATIVA ALLA MINIERA MOTTONE – MEE
 
1776 Il 29 ottobre, con regi biglietti a firma Vittorio Amedeo, si riscontra la prima concessione in favore di Carlo Andrea Morandini da Pallanzeno che ancora si identificava con l’alpe Trivera.
1866 Il 25 novembre, con il decreto reale deliberato a Firenze, la concessione passa ai signori: notaio Francesco e Geremia, cugini Morandini e Giuseppe Minacci. Viene denominata Mottone-Mee, portando la superficie a 32 ettari.
1898 Il 19 ottobre subentra, con reale decreto firmato a Monza, la società, “Des Mines d’or d’Antrona” che ratifica la concessione a 400 ettari
1902 Il 3 aprile, un nuovo atto la trasferisce alla “The Introna gold minino Co.Ltd.”
1910 Da quest’anno i passaggi di proprietà viaggiano di pari con quelli della miniera di Locasca
(Rapporto effettuato dall’Ing Bruck nel 1940)
 
La zona di maggiore importanza mineraria è senza dubbio quella denominata Mottone Mee, sfruttata fino ad una certa profondità (fino dove i mezzi dei vecchi coltivatori lo permettevano) dai Morandini, i quali, alla località detta “Molini” (2) avevano installato un centinaio di piccoli molinetti.
 
Il minerale delle miniere di ANtrona non è completamente amalgamabile, ma contiene dell’oro libero, visibile, e ora finissimamente diffuso nei solfuri. Specie in profondità, l’amalgamazione non dà risultati soddisfacenti, comunque il minerale si presta ottimamente alla cianurazione (5). La prima società che fece impianti di trattamento di una certa importanza è stata la “Anglo Italian Mining Co.”
 
Che verso il 1875 aveva costruito a LOcasca, dove sorge ora lo stabilimento di trattamento dei minerali, un impianto di grandi “aratras” capaci di macinare e amalgamare 800 kg di minerale al giorno. La società svizzera che la gestì dal 1898 al 1901 costruì a Locasca un’ampia officina costituita da frantoio, batteria da 10 piloni kupp, impianto di cianurazione, con precipitazione dell’oro su placche di piombo per mezzo di corrente elettrica, sostitiuito in seguito da un impianto di precipitazione a mezzo di trucioli di zinco (6).
 
Dall’abitato di Locasca una mulattiera con 52 tornanti porta ai Mulini. Poco sotto, nel torrente Trivera, si apre la galleria Fajot. Il ribasso Mulini è a quota 1462 m fuori della portata della colonna del filone 2 della miniera Mee (7). Al ribasso Mulini parte la teleferica per lo stabilimento di Locasca e vi arriva quella proveniente dal ribasso Mee, posto a monte. Sulla cima Mee affiora un filone di roccia con un po’ di quarzo. (4)
 
 
Salendo ancora si raggiunge il giacimento Mottone a 1850 m. A quota 1900 m, sui pascoli dove si trova il ribasso Mottone si incontrano gli affioramenti dei filoni (vedere: Bruck R. La miniera d’oro di Pestarena – Ed. Com. Montana V. Anzasca – 1986)
 
8 CROCI su pietra
 
9 Ex LAZZARETO – Zona del lazzareto costruito nel 1630, nel periodo della peste.
 
10 CASE di interesse architettonico
 
11 CASA con pittura del 1844 (F.F. da Luigi Cardeccia) 
 
12 CASA del 1666
 
13 Forno frazionale
 
14 CAPPELLA del 1787 (restaurata recentemente)
 
15 CHIESA del 1779 (rifatta nel 1879), è dedicata a S. Francesco e alla Madonna della Neve
 
16 CHIESA del 1655 dedicata alla B. Vergine del Carmine

cenni storici

“Fino al 1700 nei comuni (allora divisi) di Antrona e Schieranco, gli abitanti della Valle Introna, nonché della bassa Ossola, avevano installato lungo il rio Trivera, nei valloni di Trivera e del Mottone e lungo il torrente Ovesca, sia presso la frazione di Locasca che sotto Antronapiana, molti molinetti tipo piemontese per la macinazione e amalgamazione del minerale che veniva scavato nei dintorni, seguendo affioramenti di filoni ben visibili.

Il minerale estratto dalle località Mottone, Mee, Fajot, Trivera, cave del Bosco, Asino, Canna, Colmigia, Salto, veniva portato a spalla nei punti dove i corsi d’acqua permettevo l’impianto dei piccoli molinetti.

Da allora sono stati messi in evidenza i giacimenti che in seguito godettero di permessi di ricerca e concessione: quello di Trivera che prese il nome di “Mottone-Mee”; quello di Prabernardo-Locasca e quelli di Asino e Cama.

Successivamente i lavori furono poi concentrati nelle due miniere denominate Mottone-Mee e Prabernardo- Locasca

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