Rubus idaeus in dialetto e’ conosciuta come Fambros, Mana, Ampona e Mura alberta.

L’arbusto e’ alto da uno fino a due metri. Il Lampone ha un ceppo stolonifero con ricacci biennali, fusto blu verdastro, legnoso, eretto e dotato di aculei sottili e rossastri. Le sue foglie del Lampone sono piene di nervature, tondeggianti alla base e appuntite all’estremita’. Ha fiori bianchi, a volte macchiati di rosa, i suoi frutti sono rossi o bianchi. Il lampone cresce preferibilmente nelle zone collinari e montagne, nei boschi, sui pascoli fino ai 200 metri di quota. Le foglie della pianta sono febbrifughe e diuretiche. Si colgono a maggio-giugno e si fanno seccare dopo averle private del picciolo. Con il decotto di lampone (sciaccui) si curano le gengiviti e il mal di gola (gargarismi): bollire 50 grammi di foglie secche in un litro di acqua per 10 minuti (sciaccuitiepidi della bocca 4 volte al di’, senza inghiottire). Con l’infuso si combattono le irritazioni degli occhi. I lamponi si mangiano come frutta fresca, trovano poi largo impiego nella preparazione di liquori, nella confezione di sciroppi, marmellate, gelati, torte. Si utilizzano anche per preparare la grappa al lampone: riempire per 3/4 una bottiglia di lamponi e versarvi poi la grappa, addolcendo con due cucchiai di zucchero. Si lascia riposare per un mese e si beve.

Il Lampone appartiene alla Famiglia: Rosaceae, Genere Rubus, specie idaeus (lampone europeo). E’ una pianta originaria dell’Europa continentale e dell’Asia Minore, e viene coltivato principalmente nel Nord America, Italia (Nord), Svizzera, Germania, Francia e Scozia. Oltre al lampone europeo (R. idaeus, generalmente a frutti rossi, ma anche gialli o ambrati), vi sono le seguenti specie: R. strigosus (originario del Nord America e in genere a frutti rossi

Lamponi
R. occidentalis, originario del Nord America e a frutti neri; R. neglectus, o lampone violaceo, spontaneo nell’est degli USA, forse ibrido naturale tra R. idaeus e R. occidentalis. Il lampone europeo è una pianta cespugliosa, formata da numerosi polloni di durata biennale che sorgono dalle radici, per cui si ha un continuo rinnovo del cespuglio che si espande in larghezza., I polloni, forniti di epidermide verde-chiara ricoperta da piccole spine, sono lunghi sino a 2 m. Le radici principali sono tozze e rizomatose, mentre quelle secondarie sono superficiali e fascicolate. Le foglie sono caduche, costituite da 3-5 foglioline ovali, di colore verde scuro e con margine seghettato. I fiori sono riuniti in racemi portati da germogli fioriferi che sorgono, nelle varietà unifere, apicalmente e lateralmente ai polloni dell’anno precedente, oppure anche ai polloni dell’anno nelle cultivar bifere; presentano un grosso calice, 5 sepali e 5 piccoli petali bianchi; la fioritura avviene scalarmente nel periodo che va da metà maggio a metà giugno. Dopo la fecondazione, da ciascun pistillo si origina una drupeola che, assieme a tutte le altre presenti sul ricettacolo, costituirà il frutto aggregato detto mora. Ciascuna drupeola è provvista di un minuscolo seme, che può essere fastidioso al momento del consumo, soprattutto in cultivar con poca polpa. La forma della mora varia da tonda a conica, più o meno allungata. Il colore varia dal rosa pallido, al rubino, fino al rosso carico quasi violaceo; ma esistono anche frutti di colore giallo ambrato, generalmente di sapore scialbo. A volte il frutto è coperto di uno strato di pruina, che rende il colore opaco e poco attraente.

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