La visita alla Valle, con partenza da Villadossola si svolge all’inizio su ripidi tornandi che consentono di superare rapidamente l’imboccatura stretta e dirupata formata dal torrente Ovesca, che qui sbocca nella val d’Ossola per confluire poi nel Toce.
Montescheno è il primo comune che si incontra risalendo la valle lungo la provinciale da Villadossola; è formato da 12 frazioni sparse sulle pendici del monte tra i torrenti Ovesca e Brevettala. La campagna di Montescheno è coltivata ad ortaggi, vite e frutta da piccole aziende agricole a conduzione familiare. Il paesaggio è dolce e ridente, il clima è mite, le frazioni sono caratterizzate dalla tipica architettura in pietra; alcune sono disabitate anche se frequentate, come Vallemiola, altre in via di ristrutturazione, ad esempio Barboniga. Testimonianze artistiche degne di nota si trovano nella Chiesa dei SS Giovanni Battista e Carlo, costruita alla metà del 600. Coevi sono i medaglioni dei SS Giovanni Battista, Pietro, Carlo e Ambrogio. Da ricordare un affresco del 1534 all’Oratorio della Madonna della Grazie a Vallemiola. Nella cappella abbandonata di Progno Sopra si notano, alcuni affreschi della prima metà del ‘500 di scuola lombarda.
Tutte le frazioni hanno cappelle dedicate ai santi, in onore dei quali si svolgono le feste annuali. Molte di queste sono caratterizzate da suggestive celebrazioni, che tramandano antichi riti religiosi. Ne citiamo alcune.
A Sasso, per San Giovanni il 24 Giugno si tiene la processione dei “cavegn”, cestini addobbati il più riccamente possibile che rappresentano le rispettive frazioni in gara.
A Zanca e Vallemiola il 2 Agosto per la festa della Madonna delle Grazie, e a Santa Lucia il 1° stettembre, si cuoce in forni secolariun pane particolare a base di segale. La festa della “rama” si svolge a Cresti il primo maggio. La “rama” è un albero tagliato, addobbato con doni e portato a spalla in chiesa. I doni vengono poi messi all’asta in piazza e il ricavato offerto in beneficenza. Ma la manifestazione di gran lunga più importante e suggestiva è l’autani, la più antica processione delle Alpi, detta dei “Sette fratelli martiri”. Si tiene la terza domenica di Luglio e vi partecipano più di un centinaio di persone in rappresentanza di tutte le famiglie di Montescheno. La processione parte alle 4 e mezzo del mattino ed è di ritorno alle 22. Il percorso di circa 22km, con molte ore di cammino sui sentieri impervi della montagna, tra pascoli, rocce, strapiombi, cantando le litanie del Miserere in latino dietro lo stendardo della Madonna. Ogni tanto ci si ferma alle baite e alle cappelle nei pascoli, vi è poi una sosta più lunga dove ai canti religiosi si uniscono quelli della montagna e infine l’incontro con la gente che sale dalla Valle di Bognanco, con scambio di doni tra le due comunità. Quando a sera vi è il rientro, il paese accoglie i pellegrini con una grande festa, quasi a suggellare un rito che lega insieme spirito religioso, legame con la montagna, amore per la comunità e per le sue tradizioni.. Anche i costumi tipici conservati dal gruppo folkloristico di Montescheno sono molto interessanti e curiosi: in particolare i vestiti delle spose, dal 1700 agli anni ’50, che hanno la curiosa caratteristica di essere di colore nero.
Nel territorio di Montescheno gli appassionati di mineralogia troveranno…. Pane per i loro denti! Oltre alla già citata miniera di ferro a Ogaggia, troviamo asbesto e amianto all’Alpe Campo, muscovite in bei cristalli trimetrici a Valverta, steatite a Pradorino, galena argentifera, all’Argentera, marcassite alla Forcola, grafite a Valaverta, quarzo carioso a Mandelli e l’immancabile pietra laugera a Torreggia. Quando la stagione lo consente, ai visitatori di Montescheno consigliamo di assaggiare il gustosissimo pane “crescenzin” da consumare subito, a base di noci, castagne,uvetta, mele e pere, o la “crescenza”, simile ma con un’impasto fatto per conservarsio più a lungo, con noci, castagne e semi di pesco.
A 2000 metri lo sguardo arriva al Lago Maggiore e alla capanna Regina Margherita sul Monte Rosa (4554 m). Il territorio di Montescheno si presta a belle escursioni per visitare i suoi alpeggi, tuttora bel conservati : Aulamia, Sogno, Faiù, Pianino, Sandera e infine Campo.
Dalla frazione di Sasso si può partire per passeggiate alle cime circostanti :il Moncucco (1996 m), la Camughera (2260 m) il Monte Ogaggia (200 m), il Pizzo Ciapè (2396 m) e soprattutto la Testa dei Rossi (2022 m) da cui si gode uno splendido panorama fino al Lago Maggiore.