Appartenente alla famiglia dei Mustelidi, è fra i carnivori europei uno dei più interessanti ed importanti; questo non solo per le sue abitudini di vita e posizione ecologica, ma soprattutto perché è uno degli animali che ha maggiormente subito gli effetti della presenza umana, la quale ne ha ridotto considerevolmente la diffusione.

Tozzo nelle forme e delle dimensioni di un cane di taglia media, ha una inconfondibile colorazione del capo che, bianco, è attraversato lateralmente da due strisce longitudinali nere dagli occhi alle orecchie; a causa di questa evidente colorazione in caso di pericolo nasconde il muso per rendersi meno visibile. La coda, anch’essa bianca, differentemente dagli altri Mustelidi è corta e larga. Le zampe sono lunghe, larghe e munite di robuste unghie che usa per scavare alla ricerca del cibo o come strumento di difesa.

E’ un animale notturno, di abitudini solitarie e territoriale; il territorio viene delimitato attraverso segnali olfattivi.

La tana, profonda, viene scavata lungo i pendii boscosi o cespugliosi; presenta una complessa rete di gallerie e diverse camere, delle quali ne usa prevalentemente una spaziosa ed imbottita di foglie ed erba secca; le entrate sono a scivolo e numerose, presentano nei pressi dell’imbocco depositi di terra nei quali si possono rinvenire tracce di pelo. Grazie a questa complessità di struttura la tana può essere condivisa con altri animali, quali Volpi ed Istrici.

Più che carnivoro può essere considerato un vero onnivoro, la qual cosa gli consente di occupare nella piramide alimentare una posizione decisamente strategica potendo utilizzarne tutti i componenti.

Gli escrementi essendo deposti in latrine nei pressi della tana, rappresentano un importante traccia indicandone la presenza ed attività .

Grazie alle dimensioni, alle poderose unghie e per l’aggressività non ha di regola predatori ed è un tenace avversario con i suoi competitori, fra i quali ad esempio la Volpe.

Solo nella stagione degli amori il Tasso ha una vita sociale, formando delle coppie che comunque non durano a lungo; infatti la cure parentali dei nuovi nati vengono svolte unicamente dalla femmina che rimane con essi fino all’estate successiva.

Finito l’autunno, notevolmente ingrassato, si ritira nella tana e si addormenta; non è comunque un vero letargo in quanto periodicamente durante l’inverno si sveglia per bere e mangiare.

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