Coro Andolla

Nell’estate del 1954 nasceva il Coro Andolla, che prendeva il nome da una montagna della Valle Antrona. Il suo primo mezzo secolo di vita è celebrato involontariamente dall’uscita, proprio in questo mese di maggio, del primo Cd inciso dal complesso vocale maschile di Villadossola. Il disco, fortemente voluto anche dall’amministrazione comunale villadossolese, si intitola Omnis qui invocaverit. Nove secoli di musica sacra e raccoglie il meglio del repertorio gregoriano e polifonico del coro Andolla, dal Kyrie della Messa IV con tropo dell’XI secolo a Jacopone da Todi, da William Byrd a Franz Schubert, a Carl Orff, fino ai contemporanei Arvo Part, Orlando Dipiazza, Riccardo Giavina, solo per citare alcuni autori. Un repertorio estremamente vasto che il coro, accompagnato dall’organista Roberto Olzer e dal percussionista Gianni Arfacchia, esegue nell’intento di riscoprire e valorizzare forme musicali dimenticate o poco eseguite, attraverso ricerche accurate e studi approfonditi, volti a far riemergere la suggestiva e originaria purezza del linguaggio dei suoni. L’origine del Coro Andolla, però, si intuisce proprio dal suo nome: il canto popolare di montagna, che animava le serate di un gruppo di giovani impegnati a restaurare una vecchia baita, oggi conosciuta come Rifugio Andolla. Sotto la guida del maestro Luciano Rolandini quelle prime serate in amicizia diventarono un coro apprezzato prima a livello locale, poi nazionale e addirittura internazionale; nel 1961 la Festa dei Fiori a Locarno, nel 1966 l’esibizione al Teatro Antoniano di Bologna; nel 1967 il Concorso Nazionale di Ivrea, nel 1969 quello di Roma, con un concerto registrato dalla Radio Vaticana. L’attività si interruppe nel 1976 a causa degli impegni di lavoro di Rolandini, poi dedicatosi alla carriera politica; quattro anni dopo però il coro rinacque con numerosi nuovi elementi, sotto la direzione di Franco Pallotta; nel 1982 si ripresentò al Collegio Rosmini di Domodossola con un repertorio comprendente canti popolari tradizionali riscoperti in Ossola. Furono proprio i coristi più giovani che indussero il complesso ad allargare il proprio repertorio; prima i canti popolari di altre regioni italiane, poi del resto d’Europa, quindi gli spiritual americani. Infine, l’apertura a epoche diverse; i canti medievali dei pellegrini, poi Palestrina, Croce, Kodaly, Poulenc… Per ottenere la giusta impostazione della voce, Pallotta si iscrisse alla Civica Scuola di Musica di Milano e si diplomò in direzione di coro e musica corale, conseguendo anche una specializzazione a Budapest. Nel 1989 al Concorso Internazionale di Cori a Montreux il complesso villadossolese si classificava primo nella propria categoria e veniva giudicato “Eccellente”; era la prima affermazione simile per un complesso italiano. Da allora non si sono più contati i concerti in tutta Italia e all’estero; nel 1999, ad esempio, in Portogallo. Si sono moltiplicate anche le collaborazioni con musicisti e formazioni come I Solisti di Mosca, Yuri Bashmet, Gianandrea Noseda; negli ultimi due anni il Coro Andolla ha iniziato anche una collaborazione con l’orchestra delle Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore

Dopo 64 anni di attività l’ultimo concerto del coro Andolla di Villadossola nella chiesa di San Bartolomeo il 1° gennaio 2018. Un abbraccio a una formazione storica che rispettando il consueto appuntamento di Capodanno ha deciso di lasciare il mondo della coralità.

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