Luoghi di interesse
Montescheno 710 m.s.l.m.
Questa mappa mostra i punti di interesse del luogo per guidarti nel raggiungerli
1 CAPPELLA DEL PIANINO
2 AULAMIA -2° VASCA IN SASSO -2b CAPPELLA -2c MASSO INCISO (vedere : Bertamini T., “Un masso inciso ad Aulamia di Montescheno”, in OScellana, 1997, pp.129-132
3 VALLEMIOLA – Di notevole interesse nell’abitato vi sono due TORCHI; 3° uno nella parte alta della frazione; 3b l’altro nella parte bassa; -3c FORNO per il pane ancora funzionante; due ORATORI; -3d il primo, dedicato alla SS. Trinità è posizionato a mattino e fu edificato nel 1649, 3e A sera dell’abitato abbiamo invece l’Oratorio delle Grazie, che all’interno conserva una Madonna col bambino del 1534.
4 PONTE AD ARCO sul torrente Brevettala
5 EX MULINO per il grano (in parte ancora conservato)
6 LA PARROCCHIA – Dedicata ai SS Giovanni Battista e Carlo, venne separata dalla Chiesa madre di Seppiana i 6 dicembre 1747. La chiesa a tre navate, di stile tardo classico, venne costruita tra il 1627 e il 1644. Degni di nota sono alcuni affreschi del 1843 di Giovanni Zangola da Varallo, e i quattro medaglioni con i santi Giovanni Battista, Pietro, Carlo, Ambrogio, affrescati nel 1648.
7 VIA CRUCIS – Dipinte la prima volta nel 1839 da Carlo Ferrari di Milano, le stazioni sono state recentemente riaffrescate dal Sartoretti di Valleggia.
8 CIMITERO – Presenta diverse cappelle affrescate all’inizio di questo secolo
9 CAMPANILE – Iniziato nel 1760 e inaugurato nel 1783, misura 6,4 m di lato ed è alto 45 m
10 CASE DI INTERESSE ARCHITETTONICO DEL 1600
11 CASE CON PITTURE
12 CASE CON VECCHIE BOTTEGHE
13 LAVATOIO
14 CASA RURALE – Conserva un vecchio torchio per la spremitura dell’uva
15 FORNO PER IL PANE
16 EX ASILO – Sorse su iniziativa del parroco don Carlo Felice Baldi e dell’insegnante Ida Prei nel 1942. Lo stabile ospita oggi la casa di riposo della Valle ANtrona.
17 SCUOLA ELEMENTARE
18 CASA PARROCCHIALE
19 SOCIETA’ OPERAIA – La società operaia vanta diversi decenni di vita e ha sede in un bel caseggiato che ospita pure l’ambulatorio medico. Lo statuto della società venne approvato il 19 febbraio 1913
20 CIPPO DEDICATO AI CADUTI
21 CAPPELLA
22 CRESTI – 22a Oratorio dedicato alla Vergine Annunziata e a S. Carlo, costruito nel 1614 e restaurato nel 1874. -22b Case di interesse architettonico
23 BARBONIGA -23° ORATORIO dedicato alla Madonna del Rosario, costruito nel 1836 e recentemente riaffrescato da Giorgio Sartoretti di Valleggia – 23b TORCHIO del 1745, 23C FORNO frazionale
24 VALLEGGIA – 24 ORATORIO dedicato a Maria SS. Del Sangue venerata a RE, costruito prima del 1664 e ampliato nel 1878, -24b TORCHIO del 1903. -24c FORNO per il pane. -24e FONTANA in pietra
25 ZONCA -25° ORATORIO dedicato a S.Lucia e Apollonia costruito nel 1656. -25b Alcune case del 1600 -25c Casa del 1660 della famiglia vescia, nobili di Zonca. -25d FORNO frazionale. -25c Case con dipinti del 1800. -25f cappella
26 LE MINIERE DEL FERRO DI OGAGGIA – Dal 1859 la miniera di Ogaggia riprese la sua attività grazie ad Ignazio Ceretti, figlio di Vittore, al quale era toccata l’intera azienda. Per collegare la miniera a Villadossola fece costruire una comoda mulattiera lunga 10 km. Con la morte del padre Vittore avvenuta nel 1871, Ignazio Ceretti riunì nelle sue mani l’intera azienda. Egli sostitì i vecchi magli del complesso di Villa con un nuovo laminatoio. Verso il 1880 ridotte ulteriormente le spese di trasporto del minerale con l’installazione di una teleferica. Nel 1881 la manodopera impiegata era salita a 186 unità di cui: 75 addetti alle miniere, 15 alla torrefazione del minerale, 26 all’altoforno e 70 ai laminatoi. Intanto l’Ossola nonostante notevoli difficoltà sorgevano nuove fabbriche incrementando lo sviluppo industriale della valle. Nel 1888 la ferrovia Novara/Domodossola liberò dall’isolamento questa regione e favorì notevolmente lo sviluppo del commercio. La P.M. Ceretti, continuando di slancio il suo sviluppo, fu la prima nell’Ossola a costruire un’impianto idroelettrico per sfruttare la tanto comoda nuova fonte di energia (altre centraline furono costruite dai Ceretti, negli anni successivi sulla brevettala. Tuttavia questo determinò l’abbandono dell’altoforno; a determinare la sua condanna erano frattanto intervenuti altri fattori decisivi, quali l’esaurimento delle miniere di Ogaggia che ormai avevano cessato di dare ematiti e sideriti ma solo piriti, il cui trattamento era diventato antieconomico, nonché il più facile e redditizio approvvigionamento di rottami o lingotti sul mercato internazionale grazie all’apertura del traforo del Sempione nel 1905. (vedere Bertanini T., Il centro siderurgico di Villadossola – 1967)
27 “CAVA DI MICA” ALL’ALPE “I MONDEI” All’alpe “i Mondei” giace, nelle rocce cristalline del complesso penninico Camughera/Moncucco, la più occidentale delle pegmatiti ossolane. Tale pegmatite è nota per l’imponente contributo che ha offerto, attraverso trentasette specie di minerali, alcune delle quali meno comuni e altre addirittura rare, alla mineralogia della valle e dell’intero territorio nazionale. Nel suo territorio era stata aperta una cava che, variamente denominata “cava di mica” o “cava di pegmatite”, è risultata essere una delle pegmatiti italiane piùnotevoli, tanto sotto il profilo mineralogico quanto quello minerario. Cava che ebbe un lungo anche se discontinuo periodo di attività, che si svolse nell’arco di un quarantennio, dal 1922 alla fine del 1960 (vedere :Reggiani A. Kasolite all’alpe “i Mondei” in territorio di Montescheno, Valle Introna, Ossola – Ed. Succ. Fus. Pavia – 1974)
28 CAVE DI LAUGERA
29 ALPE GROPPO – 29° Parete Laugera con affilatoi, coppelle, cruciformi e residui di carotaggio per ricavare recipienti (vedere : De Giuli A; Copiatti F. Sentieri antichi – ed Grossi – 1997)
30 TOMBA DI EPOCA ROMANA (Luogo di ritrovamento) – ( vedere : Bertamini T. “Una tomba di epoca Romana a Montescheno”, in Oscellana, 1997, pp.29-32
31 CENTRALI IDROELETTRICHE SULLA BREVETTOLA – Per le caratteristiche vedere la cartina dei laghi – 31° di Montescheno – 31b di Ponte Cresti
32 MULINO DI ZONCA
33 SORGENTE del TORRENTE BREVETTOLA
cenni storici
Il primo paese che si incontra percorrendo la Valle Introna è Montescheno, posto in posizione soleggiata, nell’ampio triangolo formato dall’Ovesca e dalla Brevettala. Il paese non è formato da un solo nucleo di abitazioni, ma dalle frazioni di Cresti, Croppo, Ovesco, Cadmater, Cadpera, Sasso, Progno sotto sopra, Selve, Vallemiola, Barboniga, Valleggia, Zonca e parte di Galliano.
Il suo nome deriva dal latino “schena” e dal genitivo “montis”, da cui “schiena montuosa”. In un periodo non ben definito una colonia di pastori, lasciata la via nomade, si stabilì in forma associativa nell’attuale territorio di Montescheno. Nel 1519 il paese ottenne i suoi statuti.
La vita di Montescheno, al pari di quella di tutti gli altri comuni della valle, consisteva nell’agricoltura e nella pastorizia. La coltivazione più diffusa era quella della vite, dalla quale si otteneva un vino discreto anche se povero di alcool.
Gli statuti del 1519 ne regolamentarono la produzione. Le altre coltivazioni furono quelle della segale, delle patate e della canapa, quest’ultima lavorata nello iutificio di Villadossola. Grande importanza ebbero nella vita economica dei secoli passati, le miniere di ferro di cui era ricco il territorio di MOntescheno. Gli statuti del 1519 ne regolamentarono la lavorazione (vedere : De Maurizi G. Montescheno – la Cartografia – 1919)