Parabola del figliol prodigo - parte 2    
               
 
.... continuazione
             
               

E con questa idea si è rialzato

ed è tornato da suo padre

che quando l' ha visto

ancora da lontano lo ha riconosciuto

ed ha avuto compassione

e gli è andato incontro

e l' ha abbracciato e l' ha baciato

con tutto il cuore.

E il ragazzo gli ha detto:

o padre, ho fatto peccato

contro il signore e contro [di] voi;

non sono più degno

di essere [il] vostro figlio.

                 
               

Ma il padre ha comandato ai servi:

fate presto, andate a prendere il vestito

più di valore che c'è in casa

e fateglielo indossare

e mettetegli l' anello al dito

e le scarpe ai piedi

e andate nella stalla

tirate fuori il vitello più grasso e uccidetelo

e facciamo inviti a tutti i parenti e

amici. (il termine "fascign" sembra improbabile n.d.r.)

Perché questo mio figlio era morto

ed è resuscitato, l' avevo perso

e l' ho ritrovato.

                 
               

E hanno cominciato a mangiare e bere
                 
               

In quel mentre il figlio maggiore

si trovava fuori per la campagna a lavorare.

E quando tornava a casa

ha sentito i bagordi che facevano

ha visto un servo e gli ha chiesto:

che diavolo è successo

E il servo gli ha detto:

è tornato tuo fratello e tuo padre

ha fatto ammazzare il vitello più grasso

perché è tornato a rivederlo sano.

           

   
           

   

Allora il maggiore è andato in bestia

e non voleva neanche entrare in casa

Il padre è uscito

e l' ha pregato di entrare.

Ma il figlio ha risposto:

sono tanti anni che vi servo

senza mai disubbidirvi una volta

e non mi avete mai dato

neanche un capretto da poter godere

con i miei compagni

ma quando è arrivato questo vostro figlio

che ha consumato tutto ciò che possedeva

con le peggiori donnacce che ci sono su questa terra

avete ucciso per lui il più bel vitello

che avevamo nella stalla.

                 
               

Ma il padre gli ha detto

guarda, mio caro figlio,

tu sei sempre stato qui con me

e tutto ciò che io ho è tuo

ma era giusto fare festa

e fare inviti perché tuo

fratello era morto ed è resuscitato

era perso e si è di nuovo trovato

 

 

      Note

Alcuni termini sono stati registrati in forma diversa da quella riportata dalla Nicolet e sono stati riproposti nella forma attualmente in uso che, tra l' altro, appare più arcaica. E' possibile che vi sia stato qualche errore di trascrizione: infatti nel dialogo relativo alla conversazione fra due donne i termini vengono riprodotti nella grafia che ritengo più corretta.

E' il caso di

reso come

piuttosto che

- "nella"

"an la"

 "in la"

- "in"

"an"

"in"

- "perché"

"parché"

"perché"

- "senza"

"santsa"

"sentsa"

Il termine "fašiñ" mi è parso improbabile ed è stato riportato all' attuale "fiñ".

(n.d.r.)